La casa nascosta

Il contesto dove sorge un edificio detta le regole di costruzione. Rispettare il locus deve essere tra i primi aspetti da tenere in considerazione quando si mette in moto la macchina progettuale e l’architetto deve sentirsi responsabile affinché il paesaggio non venga deturpato dalla sua opera.
Il costruito può contribuire ad arricchire le potenzialità di un luogo e ne è esempio magistrale il lavoro del gruppo Osa Architettura e Paesaggio, uno Studio romano che vanta un curriculum ricco e interessante.
In particolare la Residenza a Miglionico, sul versante nord-est della collina che separa i fiumi Bradano e Basento, in Basilicata, corrisponde all’idea di mimesi perfetta tra edificio e ambiente. Una linea netta marca l’orizzonte e segna l’inizio di un nuovo habitat completamente integrato con il verde. L’andamento naturale del terreno già suggeriva che tipo di operazione affrontare e “azzerare il volume” è risultata l’idea vincente di questo progetto. Gli spazi terrazzati offrono le superfici dove sono stati articolati gli ambienti residenziali che si affacciano sul pendìo della collina. La copertura di cemento è un elemento architettonico importante e costituisce il tetto giardino, una tecnologia che contribuisce al benessere climatico della casa.
I volumi si distribuiscono secondo una logica di pieno/vuoto e sono bucati sia in senso orizzontale che verticale: le grandi vetrate garantiscono il giusto apporto luminoso e rendono le stanze dei miradores verso il paesaggio. Attraverso le bucature sul tetto è possibile ammirare il panorama a 360° e quando queste si allargano, sovrastano i giardini privati di pertinenza della villa.
Bellezza e funzionalità dialogano all’insegna dell’integrazione con il contesto: la corretta esposizione degli ambienti, il controllo della ventilazione e del soleggiamento, la raccolta delle acque meteoriche, i pannelli fotovoltaici ed infine la copertura verde per il microclima interno rappresentano tutti aspetti che rendono questa abitazione ecosostenibile.
Nessun colore emerge nel disegno della villa: il contrasto tra il verde della vegetazione e la neutralità del cemento rafforza l’appartenenza di questo edificio alla terra. Anche all’interno gli ambienti sono caratterizzati da una forte matericità per la presenza del cemento che inonda i soffitti degli ambienti e del legno che offre l’unico contrasto cromatico.
Il progetto dello Studio Osa non si è fatto notare solo in Italia, infatti è stato nominato per l’European Union Prize for Contemporary Architecture – Mies Van Der Rohe Award 2013, prestigioso premio di ambito europeo assegnato ogni due anni ad opere di notevole importanza architettonica.

Di seguito una gallery fotografica della residenza (foto di Piermario RuggeriPierluigi Barile e Massimo Acito).

Pasquale Pollara

Pasquale Pollara

Si considera un esteta. Amante del “bello” e dell’Arte, si dedica alla ricerca di nuove espressioni artistiche per poterle tradurre nel suo campo di applicazione: l’Architettura. Fedele alla tradizione, con taccuino sempre in tasca, disegna a mano libera per trasmettere istantaneamente la sua creatività. Muove i primi passi a Barcelona, oggi prosegue in autonomia la sua attività progettuale e i suoi lavori sono stati esposti e pubblicati in diverse occasioni. Riscoperta la passione per la scrittura, per scirokko.it cura la Rubrica di Design attraverso cui si impegna a trasmettere le sue passioni e l’amore per il suo lavoro.
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